MERCOLEDI' 10 FEBBRAIO - ORE 21.00
In diretta sulla piattaforma Zoom:
https://us02web.zoom.us/j/89279274434
e sulla pagina Facebook del Comune di Lodi
Introduce
Lorenzo Maggi Vicesindaco di Lodi
Relatori
Enrico Miletto
Autore, Storico
Giuseppe Parlato
Storico, Professore ordinario di Storia contemporanea presso la Università degli Studi Internazionali di Roma
Andrea Ungari
Professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università Guglielmo Marconi di Roma
Stupisce che le foibe e l'esodo istriano, temi spinosi quanto complessi, siano tutto sommato ancora poco noti. Fatti avvolti per decenni da un fitto cono d'ombra e intorno ai quali si è sviluppata una narrazione pubblica decontestualizzata e senza filtri, spesso intrisa di luoghi comuni e definizioni approssimative.
Collocare gli eventi nel contesto in cui si snodano è un'operazione essenziale per analizzare ogni processo storico. Lo è ancora di più per comprendere quanto avvenuto al confine orientale d'Italia, territorio segnato da tensioni e conflitti, dove si intrecciano irredentismi e nazionalismi, fascismo di confine, occupazione tedesca e comunismo jugoslavo.
Uscire dalle contrapposizioni strumentali, riportare queste tematiche lungo i corretti binari storiografici e sgomberare il campo da interpretazioni fittizie è l'obiettivo di questo libro, che intende consegnare al lettore gli elementi necessari a comprendere la storia del lungo Novecento istriano.
Una storia nella quale le foibe e l'esodo della popolazione italiana rappresentano soltanto un aspetto. Certamente drammatico, doloroso e tragico. Ma non l'unico, in quella che appare come una tormentata pagina del Novecento italiano.
Enrico Miletto è ricercatore in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Torino. Si è occupato originariamente di storia dell’industria, con particolare riferimento al contesto piemontese e torinese, del lavoro e del sindacalismo agricolo italiano. Dopo alcuni lavori sulla Grande guerra e sulla Resistenza in Piemonte, si è successivamente si specializzato nello studio dei movimenti migratori nell’Italia del dopoguerra, dell’associazionismo laico, delle profuganze nell’Italia post-bellica e del confine orientale d’Italia, con particolare riferimento all’esodo giuliano-dalmata. Collaboratore, tra gli altri, dell’Istituto della Resistenza e della Fondazione Vera Nocentini di Torino, è autore di contributi in riviste e opere collettanee, ha pubblicato, tra gli altri: Gli italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia 1947-1954 (Rubbettino 2019); Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine (Franco Angeli 2007); Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell'esodo istriano a Torino (Franco Angeli 2005).
È inoltre curatore di Senza più tornare. L'esodo istriano, fiumano e dalmata e gli esodi nell'Europa del Novecento (Edizioni SEB27 2012).
Giuseppe Parlato è professore ordinario di Storia contemporanea presso la Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT), della quale è stato Preside e Rettore. E’ presidente, dal 2008, della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Allievo a Torino di Narciso Nada e a Roma di Renzo De Felice, si è occupato nei primi anni di storia risorgimentale, quindi di storia del fascismo, con particolare riferimento al sindacalismo italiano. Ha scritto saggi sul movimento cattolico, sul fenomeno corporativo fra le due guerre mondiali, sulla cultura del periodo fascista, sui fenomeni di dibattito interno al fascismo, sui rapporti tra Italia e Francia tra le due guerre mondiali.
Attualmente le sue ricerche sono orientate sulla storia politica italiana del secondo dopoguerra. In particolare, ha affrontato, per la prima volta con la ricerca della documentazione archivistica, la storia controversa della destra italiana e del neofascismo, sulla quale ha già scritto alcuni saggi e tre volumi. Contemporaneamente, sta approfondendo le tematiche generali della storia italiana recente per meglio comprendere i temi di fondo della storia nazionale dall’Unità a oggi. In particolare, l’attività di ricerca attuale è indirizzata a individuare le linee di continuità fra le varie fasi della storia italiana, nella consapevolezza che sulle continuità e non sulle rotture si possa cogliere un filo conduttore euristicamente valido in grado di rappresentare l’identità nazionale. Tra i suoi scritti: “Scritti giornalistici. Facciamo storia, non moralismo 1989-1996 (Vol.3)” (Luni Editrice 2019) “La sinistra fascista. Storia di un progetto mancato” (Il Mulino 2008) “Storia dell’Italia unita. Generazione e corruzione di uno Stato nazionale” (Itaca 2019) “Fascisti senza Mussolini. Le origini del neofascismo in Italia, 1943-1948” (Il Mulino 2012) “Mezzo secolo di Fiume. Economia e società a Fiume nella prima metà del Novecento” (Cantagalli 2009) “La fiamma dimezzata. Almirante e la scissione di Democrazia Nazionale” (Luni Editrice 2017).
Andrea Ungari è professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università Guglielmo Marconi, dove insegna anche Storia delle relazioni internazionali. È professore a contratto di Teoria e Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici presso l’Università Luiss Guido Carli, dove è stato Assegnista di ricerca e Assistant Professor e dove ha insegnato Storia comparata dei sistemi politici europei e Storia delle relazioni internazionali.
È condirettore della rivista “Nuova Rivista Storica” e Direttore della collana di Studi militari e geopolitici “L’Armadillo”. È stato Co-coordinatore del Progetto Europeo “L’Italia e la deportazione degli ebrei nei territori occupati durante la Seconda Guerra Mondiale 1939-45”, nell’ambito del Programma Europe for Citizens, Università Luiss-Guido Carli. Attualmente è membro del progetto nazionale “2 giugno” promosso dalla Società Italiana di Storia Contemporanea e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Visiting Professor presso l’Institute for Recent History of Serbia (marzo-agosto 2017) e membro del Collegio di Dottorato dell’Università Guglielmo Marconi.
Tra i suoi scritti: “LA GUERRA DEL RE. Monarchia, Sistema politico e Forze armate nella Grande Guerra” (Luni Editrice 2018), “In nome del re. I monarchici italiani dal 1943 al 1948” (Le Lettere 2004), “I monarchici e la politica estera italiana nel secondo dopoguerra” (Rubbettino 2013), “Roma A.D. 1870. Dalla Roma pontificia alla Roma liberale” (Rubbettino 2021), “Atlante geopolitico del Mediterraneo 2020” (Bordeaux 2020), “Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2019” (Bordeaux 2019).