E' terminato il recente intervento di restauro dell organo settecentesco del Tempio civico dell'Incoronata che il Comune di Lodi ha finanziato con un importo complessivo di 27.328 euro.
I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Colzani Organi di Como, che si è occupata del ripristino della piena efficienza fonica dello strumento, realizzato da Domenico De Lucca nel 1507 e rifatto da Giovanni Battista Chiesa nel 1775, e dallo Studio Restauro di Beni culturali di Paolo Mariani (Crema), incaricato della disinfestazione delle parti lignee dagli insetti xilofagi.
Questa mattina, venerdì 18 dicembre, il vicesindaco Lorenzo Maggi e l'organista Michelangelo Lapolla hanno presentato alla stampa l'iniziativa di recupero di cui si riporta una sintesi.
Materiale fonico
Le canne di metallo sono state prelevate dallo strumento, trasportate in laboratorio, quindi spolverate mediante aria compressa insufflata a pressione moderata e successivamente inventariate. E’ stata quindi ripristinata la corretta geometria dei corpi, eliminando le ammaccature e gli schiacciamenti prodotti dalle accordature manomissive.
Nei piedi si sono operate solo le riparazioni necessarie a correggere l'instabilità delle canne, senza mai dilatare completamente i fori.
Nelle canne ad ancia, oltre a rimettere in forma i risuonatori ammaccati o deformati, sono state eliminate le patine di ossido dalle grucce e, dove necessario, anche dalle lingue e dai canaletti.
La tenuta dei cunei è stata verificata e migliorata.
Le canne in legno sono state pulite in loco e sono state sigillate le fessurazioni presenti in alcuni corpi dei Contrabbassi e dei Rinforzi.
Pulitura e trattamento dei materiali lignei
Tutte le superfici, comprese quelle interne della cassa, sono state pulite mediante aspirazione e spolveratura. Le parti lignee son state trattate con un prodotto antitarlo e con un tensioattivo ad azione biocida per eliminare le muffe. I fori di sfarfallamento degli xilofagi sono stati stuccati.
Mantici
Il mantice a cuneo recava danni alle pelli di alcune pieghe, causati dallo sfregamento delle cornici perimetrali.
Sono state asportate le impellature posticce (applicate nel corso di precedenti riparazioni) e applicati nuovi tratti di pelle. Le cornici, dopo essere state smontate, sono state smussate (nella faccia interna, poiché avevano gli spigoli “vivi”) e quindi rimontate, previa introduzione di minimi spessori allo scopo di garantire un sufficiente distanziamento dalle pelli del mantice.
Somieri
Le superfici interne della segreta del somiere maestro, interessate dalla presenza di muffe, sono state trattate con un prodotto biocida.
Gli zoccoli per i Tromboncini, gravemente infestati da insetti xilofagi, sono stati smontati e trasportati in laboratorio, per disinfestarli, consolidarli e stuccarli.
Sono state inoltre regolate le corse dei pettini e le molle dei ventilabri, queste ultime per uniformarne la forza, alleggerendo mediamente il “peso” della tastiera che presentava evidenti irregolarità.
Il somiere del Contrabbasso, collocato in posizione verticale, manifestava importanti fughe di vento in corrispondenza dei fori di alimentazione delle canne che erano state parzialmente sigillate con l’impiego di nastro di carta adesiva. Dopo aver asportato le sigillature posticce, sono state riposizionate le canne ed è stata corretta la posizione dei perni di fissaggio. Sulle imboccature dei piedi delle canne del Contrabbasso, che in fase di accordatura manifestavano la tendenza generale ad allontanarsi dal somiere per effetto dei colpi inferti ai tappi, sono state applicate delle guarnizioni in pelle.
Tastiera, pedaliera e comandi dei registri
I tasti cromatici spezzati per Fa#1 e Sol#1 (1981), avevano la stessa altezza dei tasti antistanti (Re1 e Mi1), pertanto riuscivano pressoché impossibili da suonare. I due tasti in ebano, relativi a Fa# e Sol#1, sono stati pertanto ricostruiti conferendo un'adeguata sporgenza verticale rispetto ai tasti antistanti.
La pedaliera, il “grembiule” e gli elementi della porzione inferiore della cassa sono state puliti ed è stata ritoccata la finitura superficiale molto consunta e disomogenea.
I cartellini recanti i nomi dei registri (risalenti al 1981) erano stati imbrattati con un'antiestetica numerazione a penna che è stata coperta applicando dei nuovi cartellini quadrati, recanti un numero progressivo, allo scopo di prevenire ulteriori imbrattamenti.
Intonazione e accordatura
Il ripasso dell’intonazione ha comportato l’apertura di una parte delle bussolle delle canne in legno per ripristinare il corretto posizionamento dei labbri inferiori allo scopo di correggere le importanti irregolarità di intonazione (pronuncia lenta o tendenza ad ottavizzare).
Le rondelle in cuoio poste sotto le teste dei chiodi sono state sostituite poiché quelle esistenti erano divenute troppo fragili.
Il ripasso di intonazione delle canne di metallo è stato condotto con l’intento di mitigare alcune evidenti disomogeneità timbriche.
Per l’accordatura, eseguita rigorosamente “in tondo”, si è reso necessario allungare il corpo di alcune canne.
Allo scopo di garantire una miglior stabilità dell’accordatura, nonché per evitare la deformazione statica delle canne maggiori, sono state aggiunte delle semplici legature per le canne interne.
E’ stata infine migliorata la stabilità delle canne di facciata applicando sulle legature adeguate feltrature.
Inibizione dell’attacco degli insetti xilofagi
L'intervento ha interessato il palco dell’organo, il mobile della sacrestia e il coro ligneo. La rosura è stata asportata con pennelli di setola morbida e l'uso di un aspiratore a bassa pressione. Sono seguite ripetute inoculazioni di specifico insetticida nelle zone interessate, ponendo particolare cura alle parti dipinte e dorate del palco dell’organo.
Trascorsi 20 giorni l'intervento è stato ripetuto con successiva distribuzione su tutte le superfici, anche quelle non interessate dalla infestazione, di un prodotto aromatico repellente.
Il monitoraggio proseguirà nei prossimi mesi, con possibilità di ulteriori trattaementi in caso di necessità.
Lodi, 19 dicembre 2020