L'Amministrazione Comunale presenta il programma della attesa kermesse estiva.
Si comincia. Da giugno fino alla metà di settembre.
La lunga traiettoria di Lodi al Sole incrocia la città e la sua gente, che diventa pubblico.
La manifestazione che da decenni anima l’estate lodigiana è stata pensata in questo 2023 per cercare di incontrare ogni gusto e ogni preferenza.
Come avviene per lo stregone e l’alchimista, oppure per un raffinato cuoco, che per realizzare le proprie magie si ispirano a un metodo infallibile: mescolare, o in altri termini favorire l’introduzione di elementi d’arte eterogenei che a loro volta danno origine a diversificazioni profonde nella composizione del programma e nel conseguente amalgamarsi degli elementi dell’offerta.
Così, la proposta semplice si relaziona alla complessità, scelte elementari portano a definizioni complesse e articolate. Ne deriva una scaletta piena di sorprese e di tradizione, tanto che la fisarmonica può alternarsi a Fabrizio De André e al tributo ai Queen, per restare nell’ambito delle sette note.
C’è tutto questo nel variegato palinsesto di Lodi al Sole 2023, all’insegna della molteplicità degli ingredienti: saper mischiare e provare a intercettare le differenti inclinazioni è un’abitudine o una capacità.
L’obiettivo rimane quello di catturare le propensioni che circondano l’evento, intrappolarle in una costruzione semplice, dove la musica ha ruolo primario e si fa inseguire da teatro e cinema, in mezzo a intervalli concessi all’approfondimento, allo spettacolo del ballo e della danza, mentre qui e là spuntano sprazzi di letteratura e si fa spazio la dimensione del gioco, per bambini e grandi, senza dimenticare di custodire un posto dove sistemare la riflessione sul cibo e il ricorso alla poesia. Insomma, Lodi al Sole 2023 vuole essere per tutti.
La rassegna è imperniata su oltre cinquanta serate e quest’anno tende a rappresentare un servizio offerto alla collettività, ispirato soprattutto alla passione, la cui origine affonda nella tradizione per poi sconfinare nella modernità dell’esperienza artistica.
Si tratta di uno stile organizzativo che coinvolge la dimensione collettiva e sociale, perché le consuetudini e le culture hanno dei custodi e verità rituali per suscitare emozioni in coloro che guardano, ascoltano, vedono, sentono.
Lodi al Sole 2023 vuole, così, mantenere una propria identità nel contesto di un’offerta più vasta, il cui requisito indispensabile prevede la continuità nel tempo, perché solo così è possibile creare distinzione da ciò che rimane semplice moda. E in un’era di cambiamento, la continuità è qualcosa di cui la gente sente il bisogno e desidera.
Lodi al Sole va in scena. Ancora una volta. Anche quest’anno.
Buon divertimento e buoni pensieri.