per LODI DI PACE - DAL 1454
18 APRILE 2023 - ore 21.00
Teatro alle Vigne
Via Cavour, 66
a cura di Sabina Negri
con Antonio Gargiulo
Musiche Luca Garlaschelli Simone Spreafico
Regia Lorenzo Loris
Costo biglietto : € 15
il ricavato sarà devoluto alla Casa Circondariale di Lodi
teatroallevigne.biglietteria@comune.lodi.it
Biglietti acquistabili on line e anche presso la biglietteria dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00
La guerra è il peggiore dei mali, l'unica forma di odio collettivo che non appartiene neanche alla razza animale nel suo insieme, ma solo all’uomo.
La guerra è distruzione e morte, un disastro che tende all’annullamento della vita e delle cose, una sfida terribile e incerta la cui eredità è la devastazione materiale e l’odio fra le nazioni, fra i gruppi, fra i singoli individui.
“Credo nella sacralità della vita, e sono agghiacciata di fronte alla violenza e alla distruzione anche di una sola esistenza umana. Questi sentimenti e queste convinzioni mi hanno spinto a raccogliere le testimonianze di uno dei grandi oppositori totali della guerra, un grande medico, e un grande uomo: Gino Strada” - afferma Sabina Negri, curatrice del testo.
Non è la storia della vita di Gino Strada, è la via che lui ha indicato nelle interviste, nelle lettere, nei convegni, per uscire dal tunnel della guerra: analisi, riflessioni e sicuramente un’idea di libertà che sa esprimere soltanto chi la guerra l’ha conosciuta nel profondo, chi si è sporcato le mani con il sangue delle vittime. Non è la storia di Emergency, la “creatura” di Strada, ma la sua visione del mondo e dell’esistenza, l’etica che ha sostenuto tutte le sue opere e che egli ha messo al centro di ogni sua lotta.
Gino Strada dice che bisogna inseguire le utopie e che le utopie possono diventare realtà. L’utopia che egli inseguì durante tutta la sua vita era l’eliminazione della guerra dall’orizzonte umano, partendo dall’eliminazione del concetto stesso: rendere la guerra inconcepibile e inammissibile, ecco cosa voleva Gino Strada.
Quando la guerra diventerà un tabù assoluto, pensava, sparirà anche come fenomeno reale. Ciò che più conta, nel suo caso, è che l’ideale è nato dalla lunga esperienza di chirurgo di guerra sui fronti più caldi e nei conflitti più terribili, impegnato a salvare e guarire uomini e donne straziati dai combattimenti.
Il teatro è una forma viva attraverso la quale si può comunicare con altri uomini lì presenti, davanti a te, portatori dello stesso bagaglio di emozioni. A teatro il vero protagonista è il pubblico. Perché allora non trasmettere l’idea radicale di non violenza di Gino Strada - uomo che la violenza l’ha vista e vissuta nelle sue forme più atroci - attraverso una rappresentazione teatrale?
Sul palcoscenico Antonio Gargiulo-Gino Strada sarà il Virgilio che ci accompagnerà attraverso l’inferno della guerra, con le sue stesse parole - tratte da interviste, interventi pubblici, scritti - guidandoci fino alle soglie del Paradiso, cioè del mondo senza cannoni che tuonano e senza aerei che bombardano.
A commentare il viaggio saranno le musiche eseguite da Luca Garlaschelli e Simone Spreafico, e aventi come filo conduttore la guerra, con i suoi lutti, le sofferenze, l’eroismo, la nostalgia e la voglia di pace.
Il nostro monologo, il nostro lavoro, vuole arrivare a denunciare tutto quello che riguarda la violenza e la distruzione. Noi, che crediamo nell’uomo, vogliamo aprire la strada alla speranza.
Autrice e giornalista, dopo la specializzazione in drammaturgia presso la scuola Filodrammatici di Milano, si è dedicata alla scrittura di testi per il teatro interpretati, tra gli altri, da: Carlo Delle Piane, Violante Placido, Cochi Ponzoni, Alessandro Preziosi, Tullio Solenghi, Bebo Storti, Caterina Vertova.
È stata aiuto regia di Pupi Avati in molti suoi film. Ha conseguito numerosi premi, tra i quali: Premio Flaiano per il Teatro 2003; L’anello debole, sezione cortometraggi, 2005; Premio Gassman per la drammaturgia 2008; Stella al Merito Sociale 2016.
È giornalista, prima in Rai poi, dal 2011, in Mediaset.
Si diploma in recitazione presso la Scuola Civica d'arte drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2010 e, contemporaneamente, partecipa ad alcuni laboratori condotti da Alessio Bergamo, Serena Sinigaglia e Toni Servillo.
Inizia la sua carriera artistica partecipando a diversi spettacoli teatrali di Mimmo Sorrentino, Maurizio Schmidt, Luca Ronconi, Mario Martone, fino all’interpretazione nell’ultima piéce, a cura di Sabina Negri, con la regia di Lorenzo Loris: Per Strada c’è una sola bandiera, pace. In televisione partecipa a Crozza nel Paese delle Meraviglie su La7, L'almanacco del Gene Gnocco su Rai3, e le fiction La Squadra 8 e La Squadra 7 su Rai3.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti ricordiamo il premio Hystrio alla Vocazione.
È un regista, drammaturgo e attore italiano, figura di riferimento, per la quasi totalità della sua carriera, della compagnia del Teatro Out Off, con cui ha iniziato a collaborare nel 1986 e in cui ha delineato un percorso artistico improntato sulla drammaturgia contemporanea e del Novecento, portando in scena da regista opere di autori come Boris Vian, Tennessee Williams, Joe Orton, Lars Norén, Thomas Bernhard, Bertolt Brecht, Peter Asmussen, Edward Bond, Samuel Beckett, Raffaello Baldini e Rodrigo Garcia.
La sua ultima messinscena è Per Strada c’è una sola bandiera, pace a cura di Sabina Negri e interpretata dall’attore Antonio Gargiulo.