Un’esposizione ricchissima e splendida, che offre al pubblico lodigiano l’opportunità di conoscere a tutto tondo un artista poliedrico come Mario Benedetto, incisore, pittore, scultore, mosaicista, capace di colpire il nostro immaginario con il suo racconto della quotidianità, semplice, sincero, estremamente incisivo.
"Il titolo Homo sum, Sono un uomo, è l’abbreviazione della frase latina Homo sum, humani nihil a me alienum puto, ovvero Sono un essere umano, niente di ciò che è umano mi è estraneo, utilizzata da Terenzio nella sua commedia Heautontimorùmenos (Il punitore di se stesso, v. 77) del 165 a.C..
La citazione ebbe enorme successo nei secoli seguenti anche come parafrasi. Il concetto dell’interesse per tutto quello che riguarda l’umanità è basilare nella ricerca di Mario Benedetto, che, avulso da finalità politiche, abbraccia da anni un umanesimo glorioso e lirico, spesso raccontando le storie degli umili o dell’uomo della strada. Proprio la necessità impellente e urgente della narrazione spinge l’artista al ricorso continuo alla figurazione, per essere compreso in una maniera il più possibile immediata ed efficace. La mimesi del
reale è ben riuscita, pur nella palese volontà di non nascondere l’artificio, è quindi una realtà trasformata in esigenza di rappresentazione e narrazione. All’interno del mondo figurativo, tuttavia, e di ciò che possiamo avvicinare al realismo, l’autore sperimenta, cambia registro, segno e pennellata, seguendo una cangiante aderenza lirica al soggetto. Per questo, all’interno della vasta bibliografia critica di Benedetto, mi sento vicina alla posizione di Giorgio Seveso, che, scrivendo della poetica dell’artista, parlava di “un realismo tutto interiore, mentale, emotivo”, un realismo lirico, sottolineandone le sfumature e i cambiamenti. (Vera Agosti)
MARIO BENEDETTO nasce a Scilla in Calabria. A sedici anni comincia ad esporre al pubblico le sue prime opere. Nel 1967, dopo il diploma al Liceo Artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria, si stabilisce a Milano, ed inizia l’attività incisoria. Dopo alcuni mesi a Londra, nel 1972 si trasferisce stabilmente a Milano dove è già presente il fratello Agostino come Direttore di Scena del Piccolo Teatro diretto da Giorgio Strehler. Completati gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a partire dal 1974, svolge attività didattica al Liceo Artistico, l’anno successivo incontra Gabriele Mandel che lo presenta con un’esposizione personale al Centro Internazionale della Grafica di Venezia, ed insieme pubblicano una cartella di acqueforti con 6 poesie inedite di Mandel dal titolo Come, esposta anche in Siria.
Nel 1977 è presente alla Trentunesima Mostra Internazionale Michetti a Francavilla al Mare, presentato da Marcello Venturoli. Nel 1979 si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Nel 1983 è negli Stati Uniti, mentre nel 1985, in collaborazione con la FARCES e il Centro Studi Italiani in Svizzera, organizza una personale a Zurigo con oltre 100 opere sulla civiltà contadina e marinara che scompare, tema anche di una tavola rotonda alla quale partecipano numerose personalità della cultura italiana e svizzera.
Nel 1986 partecipa all’Int. Print Exhibition curata da W. S. Lieberman, direttore dell’arte del XX° sec. del Metropolitan Museum of Art di New York. Nello stesso anno esegue con la Ditta Peresson-Toneguzzo, un mosaico di circa mq. 200 per il Duomo di Scilla, raffigurante l’Immacolata e la Trinità. Nel 1989 pubblica la cartella Parole nella notte presentata da C.A. Augieri. Nel 1990 partecipa ad uno scambio docente con la prestigiosa scuola NIMETO di Utrecht in Olanda. La sua presenza artistica continua ad espandersi con un attivo di oltre un centinaio esposizioni con successo di pubblico e di critica. Nel 1999 a Medeglia, in Svizzera, presenta L’ACCEPT-PAINTING, una sua forma d’espressione meno tradizionale e più consona alla contemporaneità. Nel 2003 colloca sulla facciata della chiesa di S. Rocco a Scilla un rilievo di mt 10 x 2,15 circa raffigurante San Rocco che conforta gli appestati.
Bipielle Arte
Via Polenghi Lombardo
Spazio Tiziano Zalli
Lodi
10 giugno – 3 luglio 2022
Ingresso libero
Apertura al pubblico
Venerdì 10 Giugno dalle 16.00 alle 20.00
Orari di apertura mostra
Giovedì e Venerdì dalle 16.00 alle 19.00 Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
A cura di Vera Agosti
con il patrocinio del Museo della Permanente di Milano e dall’Associazione Liberi Incisori
Allestimento
Mario Quadraroli
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da La Serigrafica Arti Grafiche srl, con testi critici di Vera Agosti, Marzio Dall’Acqua, Marco Fiori
(09/05/2022)